Plastica da supermercato (contiene una ricetta!)

plastica monouso

Facciamo un gioco: entra (anche solo con la fantasia) in un qualsiasi supermercato e inizia a contare quanti prodotti confezionati con la plastica ci sono.

Il numero che viene fuori è ovviamente enorme.

Moltiplica quel numero per i supermercati presenti nella vostra città, per quelli nella vostra regione, per quelli in Italia…

Solo allora – forse – riusciremmo ad avere un’idea di quanto la plastica sia presente ed impattante. 

Ma prima come si faceva?

Semplice.

L’industria era minoritaria, l’artigianato la faceva da padrona e non si conservava nulla: ciò che si produceva si consumava

plastica monouso

A tal proposito, ho da poco scoperto la lodevole iniziativa di Ludovica Camozzi e Ylenia Bitetti che nel quartiere Nolo a Milano hanno aperto una pasticceria in cui non hanno l’esposizione del bancone, o perlomeno, esso è molto minimalista. 

«Le vetrine opulente del passato sono uno schiaffo alla sostenibilità, è il momento di compiere scelte responsabili, di combattere al massimo gli sprechi».

Ecco uno dei tanti articoli che ne parla, per approfondire: CLICCA QUI

Ma torniamo al nostro supermercato.

Appena si entra, ad accoglierci, ci sono frutta e verdura.
Per portarle a casa dobbiamo imbustarle e, spesso, pesarle.

Fino al 1 gennaio 2018 questi erano in plastica; dopo una discussa legge fatta dall’allora governo Renzi, in attuazione di una circolare dell’unione europea del 2015, ora sono in materiale biodegradabile

È stata fatta una legge sui sacchetti, ma non sui guanti in plastica con cui prendere i vegetali, che continuano ad essere monouso! 

La cosa che fa arrabbiare è l’esistenza dei sacchetti ad hoc, ma in cotone.

Io stesso li ho comprati anni fa e da allora non sono riuscito ad utilizzarli per motivi igienici, secondo il Ministero della sanità italiano, quando da altre parti in Europa essi sono ammessi.

Sono sacchetti in cotone non sbiancato, lavabili e riutilizzabili in cui un’etichetta rivela il loro peso (in grammi e in once) per poter inserire la tara manualmente nelle apposite macchinette dei supermercati.

In altre parole, se tutti noi potessimo adottare questo comportamento, questo significherebbe una sola cosa: niente più sacchetti usa e getta in plastica.

sacchetti cotone

Se poi prendiamo il buono che la pandemia da Covid-19 ci ha lasciato, ovvero l’aver imparato la corretta igiene delle mani attraverso la sanificazione con i gel (anche questi oggi di facile reperimento), potremmo tranquillamente fare a meno anche dei guanti!

I più attenti diranno che comunque i flaconi dei gel sono in plastica – e avrebbero ragione – ma non si tiene conto della riciclabilità e del fatto che quel gel non debba essere per forza inserito in contenitori in PET.

Esiste infatti un materiale molto antico, riutilizzabile e riciclabile: il vetro

Ricordo quando nel 2008, in Kenya, facevo difficoltà a reperire la birra.

Ogni tanto la signora che lavorava nel chiosco fuori dalla missione dove facevo il volontario me la riusciva a trovare ad una condizione: il vuoto a rendere.

Con lei avevo un accordo: le riportavo le bottiglie in vetro una volta terminate. Semplice.

In giro nei bar, la coca cola andava bevuta al bancone – o tavolino – e la bottiglia riconsegnata all’esercente.

Te lo dico: le prime volte mi sono trovato davvero spiazzato!

Una nazione africana che nel riciclo del vetro era anni avanti. 

Molto spesso bisogna guardare al passato per salvare il futuro: questa è una di quelle azioni da portare avanti.

Del mio stesso parere è il birrificio Peroni che ha ripreso a produrre dal 2019 birra in bottiglie multiuso con vuoto a rendere!

Ad onor del vero, per ora solo nello stabilimento di Bari e solo per la distribuzione in bar, circoli e ristoranti delle provincie di Bari e Taranto, ma si spera che l’esempio possa essere seguito da tutti, specialmente da quei micro birrifici sparsi nel nostro territorio.

Restando sempre in tema di bottiglie di vetro, trovo molto utili quelle dell’olio con tappo meccanico, poiché dopo l’utilizzo dell’olio (spesso anche buono) esse possono essere riutilizzate come contenitori per fluidi.

Il più scontato è l’utilizzo per l’acqua a tavolo, ma può essere utilizzato anche liquori (fatti in casa, che a me piace tanto anche produrre).

Il più famoso tra i liquori e facilmente riproducibili home made è senz’altro il caffè sport Borghetti, ad Ancona è un must!

caffè borghetti

Eccoti quindi una breve ricetta per riproporlo a casa:

1. Prepara mezzo litro di caffè e sciogli al suo interno 300g di zucchero. 

2. Una volta raffreddato unisci 300ml di alcool per alimenti.

3. Lascia riposare qualche giorno al buio.

Passato questo periodo di affinamento ti consiglio di berlo ghiacciato, o con un cubetto di ghiaccio all’interno, a seconda dei tuoi gusti. 

Vista la facilità e la velocità, perché non usarlo come regalo di Natale?

Aspettando le vostre foto di come riuscirà il vostro liquore al caffè, vi lascerei con una frase di Federico Moccia, fondatore di GeoPop

Bisogna passare da un pensiero usa e getta ad un pensiero circolare.

Sempre nell’ottica di essere artigianalmente per l’ambiente!

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A presto.
Francesco

Acquisti di Natale sostenibili! (contiene una ricetta)

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Luminarie, il freddo (si spera), giocattoli in tutti i negozi, profumo di dolci e quel calore che ti entra dentro: il periodo di Natale è senz’altro il mio preferito dell’anno

In questo articolo ti parlerò di Natale e di… Acquisti di Natale sostenibili!

Non troverai una lista della spesa per gli acquisti consapevoli e sostenibili, ma una riflessione sul senso del Natale e di come potrai aggiungere un tocco di personalizzazione alle tue festività…

Ma torniamo per un attimo a questo periodo dell’anno: la magia nell’aria e tutto si colora.

Ogni anno però, quest’aria arriva sempre prima, non è così?!

Ormai i negozi a metà ottobre iniziano a vendere le decorazioni di Natale..!

È chiaro che ogni anno dobbiamo decorare casa secondo la moda del momento – perché sì – anche nella decorazione di casa è arrivata la moda

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Un tempo dalle mie parti si aspettava l’8 dicembre per preparare albero e presepe…

Presepe che, ogni anno, era sempre lo stesso e solo le sapienti mani del papà riuscivano a rinnovare di volta in volta facendolo rimanere sempre lo stesso alla vista.

Così come l’albero, rigorosamente vero abete di montagna, che quando si smontava dopo un mese, era ormai senza aghi.

Ogni anno poi presentava sempre qualche pallina in meno, poiché estremamente fragili: prese in mano da bambini succedeva sempre che qualcuna si rompeva. 

La moda è apparsa con gli alberi sintetici.

Prima verdi,  poi bianchi, poi di nuovo verdi ma con fattezze perfette che, se inseriti in un vaso, si farebbe difficoltà a capire fossero veri o finti.

Infine di nuovo bianco e – lo scorso anno -verde (ma innevato).

Tutto questo mi porta ad una prima riflessione…

Ci stanchiamo presto delle cose e questo ci porta ad un continuo cambio, anche se potremmo riutilizzarle. 

Il mio albero ad esempio è sintetico.

Comprato negli anni ’90 (forse 1994 ), ma ancora in gran forma.

Certo non sembra vero, ma perché gettarlo se ancora assolve al suo scopo?

Oggi probabilmente, se dovessi acquistarne un altro, mi orienterei per uno vero con le radici, posizionandolo il più possibile lontano da termosifoni e magari vicino ad una finestra.

La speranza è che possa essere piantato di nuovo dopo il 7 gennaio e crescere dopo avermi regalato un mese o poco più di calore e profumi (sì: l’albero vero profuma). 

Ogni anno poi, anch’io addobbo casa.

Ho preso l’abitudine di farlo l’ultima domenica di novembre, così il primo dicembre è già tutto pronto per appendere ed inaugurare il calendario dell’Avvento.

Ho però trovato l’abitudine di decorare casa con materiali di recupero.

Ad esempio: per il presepio la capanna l’ho fatta con il legno di una cassetta della frutta recuperata al mercato…

Se ad un barattolo di vetro invece si mette un fiocco attorno ed una candela di quelle larghe all’interno… Si può avere un semplice centrotavola: originale, di effetto e… Sostenibile!

Di cose da fare ce ne sono un’infinità, basta un po’ di creatività e voglia di mettersi in gioco.

Lo sapevi che anche il panettone può essere fatto in casa?

acquisti-di-natale-panettone

Questa è la mia ricetta per un panettone soffice, ma più “panoso” (passami il termine). 

Ingredienti:

• 500g farina 0

• 150g acqua 

• 100g burro

• 100g zucchero bianco

• 2 uova

• 1 tuorlo

• 12g di lievito fresco

• 100g uvetta

(Dei canditi non ne vado matto e non li metto, ma tu puoi in ogni caso inserirli… Ti dirò io quando seguendo la ricetta che ho lasciato scritta qui sotto)

Procedimento:

Fai sciogliere il lievito nell’acqua.

Sbatti in un recipiente le uova e il tuorlo, aggiungendo lo zucchero e il burro.  

Unisci quindi farina e acqua con il lievito al resto degli ingredienti e mescola.

Lascia lievitare l’impasto ALMENO 4 ore.

Unisci l’uvetta, mescola e lascia lievitare altre 4 ore. 

Rimpasta e metti in uno stampo, lasciandolo riposare altre 4 ore.

Questa è un’operazione da ripetere altre 3 volte. Può lievitare per più tempo ovviamente. 

Sarò sincero: io non lo imburro lo stampo, ma uso la carta forno (biodegradabile e compostabile).

Taglia ora la cupola formando una croce e su ogni quarto inserisci un po’ di burro freddo.

Inforna a 160° per 50/60 minuti.

Attenzione alla cottura interna: a volte può essere troppo cotto sopra e crudo all’interno!

In questo caso coprire la parte sopra con dell’alluminio e portare il calore solo nella parte inferiore.

Questa ricetta è molto ambientalista e consapevole.

Al suo interno c’è amore, ci sono prodotti del territorio che potrebbero essere usati quelli a km0, c’è il lavoro manuale e soprattutto c’è il tempo, la pazienza, il saper attendere.

Mi raccomando, vogliamo vedere il tuo risultato percui: posta una foto sui social e taggaci nel caso provassi a replicare questa ricetta… Ci trovi su Instagram e Facebook!

Non ho però ancora parlato della questione più annosa del Natale: i regali. 

Siamo arrivati dunque e finalmente alla parte che tanto aspettavi:
i consigli per gli acquisti di Natale!

A discapito di tutto ti dico: riempi l’albero di regali!

acquisti-di-natale-albero

Per una volta ti esorto a comprare: pensa un po’!?.

Ma non comprare oggetti da quei negozi “tutto ad 1€“, organizzati per tempo e fai regali acquistati dagli enti del terzo settore.

Fai regali solidali o donazioni.

Puoi acquistare davvero di tutto e quel regalo avrà un gusto maggiore.

Oppure puoi donare…

Un anno ricordo che per natale comprammo una capra!!

Proprio così: ai nostri amici e parenti regalammo una capra per il presepio con un bigliettino che spiegava che i soldi che avremmo speso per i loro regali, erano finiti in Africa per acquistare una capra vera ed aiutare la popolazione locale.

Se sei più sensibile al tema della carenza d’acqua e la siccità… Puoi donare ad un ente che si occupa di realizzare pozzi d’acqua potabile e regalare a tutti una bottiglia d’acqua a mo’ di simbolo.

Ti puoi davvero sbizzarrire con le idee, e il successo è assicurato!

Se invece vorrai fare un regalo ai miei figli, ti chiedo di piantare un albero.

Noi di Bosco Che Ulula abbiamo i nostri canali di riforestazione e saremo ben lieti di piantare un nuovo bosco assieme a voi, ma per noi l’importante è che il mondo ritrovi presto i vecchi equilibri.

Se sei juventino, per esempio, puoi rivolgerti a One Tree Planted: loro piantano 200 alberi ogni goal che segna la squadra bianconera…

Non ci offendiamo di certo!

Se hai un terreno o conosci chi ne ha uno, puoi piantarlo tu stesso: aiutando anche il Fondo Forestale Italiano, Rete Clima o chi vuoi tu… l’importante e rinverdiamo il mondo, perché viviamo tutti nello stesso pianeta blu. 

Sempre a comunque artigianalmente per l’ambiente e… BUON NATALE!

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A presto.
Francesco

Una doccia al giorno: belli, puliti e sostenibili!

Una doccia al giorno

Che sia estate o inverno, dopo la palestra o una giornata al mare, prima di una cena con amici: una doccia ce la concediamo, sempre. 

Anche una doccia al giorno!

Oltre che essere benefica a livello psicologico – poiché con essa ci sembra di lavare via pensieri, preoccupazioni e stress – è fondamentale per una corretta igiene personale. 

Ricordiamoci però che stiamo usando un bene di prima necessità, visto che quella con cui ci laviamo è acqua potabile che potremmo tranquillamente bere.

Quindi smettiamo di lavarci?

Assolutamente no, ma usiamo questo strumento in modo corretto: per prima cosa ricordandosi di chiudere l’acqua durante l’insaponamento.

E con cosa insaponarsi?

L’ideale sarebbe scegliere un sapone unico per testa e corpo.
Io attualmente opto per saponi solidi.

Non sono meno inquinanti ma – se il mio professore di igiene lo venisse a sapere certo mi toglierebbe il saluto – hanno una caratteristica importante: sono confezionati senza plastica.

Hanno iniziato a fare capolino tra gli scaffali gli shampoo solidi, praticamente delle saponette per capelli. Assieme a loro, anche i balsami o i 2in1. Un passo in avanti insomma.

sapone solido

Per il corpo invece scelgo una normale saponetta. 

Nel corso dei nostri eventi, la scorsa estate, siamo entrati in contatto con Fabrizio Cardinali della Tribù delle Noci Sonanti.

Lui i saponi non li usa, poiché sostiene che la pelle ha un suo equilibrio e presenta dei grassi che non vanno rimossi.

Se pensate che emani un cattivo odore, vi sbagliate: odora non di profumi ma di sé stesso. 

Scelta simile è fatta da Piero Pelù in cui in un’intervista sosteneva di lavarsi i capelli con il sapone una sola volta all’anno (a Capodanno).

Anche altri amici hanno scelto di lavarsi i capelli lunghi solo con l’acqua, e non usano mai il phon nonostante vivano in luoghi molto freddi.

Finita la doccia inizia il rito delle creme: anticellulite, idratante, rassodante, deodorante, profumo, contorno occhi, ecc.

Sono davvero tutte cose necessarie? È sempre per il fatto che temiamo di invecchiare? 

È da un po’ che ho smesso di acquistare anche il deodorante. Al suo posto uso l’allume di rocca.

È un sale che va bagnato e sfregato nei punti più critici e aiuta a combattere i cattivi odori e regolare la sudorazione. Inoltre è completamente biodegradabile e non lascia traccia sul mondo. 

Oltre a questo se ho voglia di un profumo utilizzo il dopobarba. Rigorosamente made in Italy, in confezione di vetro di una piccola azienda. 

Non tutti accettano però la sensazione di asciutto che provoca l’allume di rocca o comunque vorrebbero profumare senza usare altro.

In questo caso caso si può optare per farsi da soli un deodorante!

Ecco quindi una ricetta facile e veloce:

  • Fate sciogliere a bagnomaria 30 gr di burro di mango o di burro di karité
  • Aggiungete 10 gr di olio di canapa e 6 cucchiaini da caffè di amido di riso e amalgamate bene fino ad ottenere un composto senza grumi. 
  • Aggiungete fino a 6 gocce degli oli essenziali che preferite. 
  • Prendete un contenitore e versate il composto ottenuto, lo lasciate poi raffreddare in frigo per circa 20 minuti ed avrete ottenuto il vostro deodorante. 

E anche questa ricetta servirà ad essere artigiani per l’ambiente.

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A presto.
Francesco

Cheesecake: la prima ricetta del Bosco

cheesecake

“Dietro ogni grande uomo, c’è sempre una grande donna”.

Partiamo così, con una bella frase mainstream – che ha in se’ una bella verità – per presentare un nuovo format per il blog del Bosco e la prima bontà: sua maestà cheesecake.

Ricette del Bosco!

Un prontuario di bontà culinarie da poter fare in tutta comodità a casa, nel quale vi daremo spunti per poter risparmiare tempo, energia e soldi!

Non troverai una ricetta scritta da seguire per filo e per segno, il web è pieno di blog anche più specialistici del nostro.

L’intento è puramente educativo; raccontarti una serie di ricette e procedure che possono farti risparmiare tempo e denaro, per stimolare la tua curiosità e invogliarti all’impegno davanti ai fornelli… Sfida accettata?

Torniamo a noi: “dietro ogni grande uomo c’è sempre una grande donna”.

Nel mio piccolo io “grande uomo” non mi definirei, ma quel che è certo è che al mio fianco una grande donna c’è. 

Pensa che per il suo compleanno non mi ha chiesto borse, scarpe o gioielli; bensì una torta, nello specifico una cheesecake.

BCU Cheesecake 1

Come potrei non accontentarla preparandole una buonissima cheesecake home made!?

Così ho deciso di esaudire il suo desiderio e mi sono messo all’opera, cercando di fare il più possibile da me!

L’ingrediente principale per creare la cheesecake è sicuramente il formaggio spalmabile.

A questo punto la scelta più ovvia e rapida sarebbe quella di andare al supermercato e comprarlo nel reparto frigo.

Perché invece non rimboccarsi le maniche e farselo da se’?!

Credo fortemente che le cose fatte in casa abbiano un sapore migliore, specialmente se nel realizzarle risparmiamo alla Terra le emissioni non prendendo l’auto per recarci al supermercato e preserviamo l’ecosistema.

E poi… Vuoi mettere la soddisfazione!?

Devi sapere che la base da cui partire per realizzare il formaggio spalmabile è lo yogurt.
Ti starai dunque chiedendo: come hai fatto a reperire questa materia prima!?

Semplice: ho creato anche lo Yogurt!

Mia moglie acquistò vent’anni fa una yogurtiera, sono avvantaggiato.

Mi basta prendere un litro di latte intero (uht e di qualità) – io preferisco quello di montagna ed in effetti la differenza c’è – ed un vasetto di yogurt bianco.
Hanno iniziato a commercializzare anche quelli con i vasetti di carta!

Mischio quindi il latte e lo yogurt, li divido nei vasetti in dotazione con la macchina, spina inserita e il gioco è fatto. 

“Hey Francesco, ma io non ho una yogurtiera: come faccio?!”

Se non hai la yogurtiera c’è sempre un’altra soluzione: ti servono però dei barattoli di vetro.

Cheesecake2

Considera che per creare un litro di yogurt avrai bisogno di 1lt di latte intero e 125gr di yogurt che andranno divisi poi in tanti barattoli a seconda delle porzioni che vorrai fare.

Pronto? Iniziamo allora!

Fai bollire il latte per 10 minuti, togliendo la panna che si forma sopra.
Aspetta quindi una mezz’ora ed unisci lo yogurt.

Dividi ora il tutto in vasetti ben sterilizzati: chiudili e lasciali al caldo per 6 ore. Successivamente riponili in frigo.

Passiamo ora alla realizzazione del formaggio spalmabile, il protagonista indiscusso della cheesecake!

Mescola un cucchiaino di sale insieme a 500g di yougurt e riponi il composto su un canovaccio pulito.

Inserisci il canovaccio all’interno di un colino, ma fai attenzione: ti consigliamo di mettere una bacinella sotto in modo da raccogliere il liquido che si formerà.

Riponi il tutto in frigorifero per 24h.

Ultima cosa che possiamo preparare sono i biscotti.

Per farli si avrà bisogno dei seguenti ingredienti:

  • 250 gr di farina 0 di tipo debole;
  • 65 gr di zucchero a velo;
  • 60 gr di burro;
  • 65 gr di latte;
  • 2 gr di lievito per dolci.

Di solito nelle ricette ci si trova “baccello di vaniglia” oppure “sale”: se vuoi puoi inserirli, ma non sono indispensabili per la buona riuscita della cheesecake. 

Consiglio. Lascia il burro fuori dal frigo per almeno un’ora PRIMA di utilizzarlo: sarà più morbido e lavorabile!

Unisci tutti gli ingredienti in una ciotola e mescola fino ad ottenere il solito impasto liscio e senza grumi.

Ora stendi la pasta ottenuta, aiutati con un mattarello.

L’impasto dei biscotti puoi cucinarlo intero senza dividerlo in forme – poiché sarà da sbriciolare successivamente.

Inforna per 15 minuti a 170° per poi abbassare la temperatura ad 80° per altri 30 minuti.

Il profumo di biscotto riempirà la cucina: è il segnale che a breve potrai finalmente gustare il risultato dei tuoi sforzi!

Una volta tirato fuori dal forno e fatto raffreddare, puoi sbriciolare circa 150g del biscottone.

Sciogli quindi 180g di burro in un pentolino ed aggiungilo al biscotto sbriciolato. Mescola il tutto fino ad ottenere un impasto omogeneo.

Imburra e ricopri con la carta da forno uno stampo a cerniera del diametro di circa 24 cm, ricoprendo sia la base che i bordi.

Inserisci quindi il composto di biscotti appena creato nello stampo, livella la base utilizzando la parte concava di un cucchiaio e metti da parte per farlo raffreddare (per velocità puoi lasciarlo in frigo per circa 30 minuti).

La base della nostra cheesecake è pronta!

Ora sei pronto per la parte più gustosa della ricetta: la crema e il topping!

Cheesecake3

Per la versione light e salutare puoi anche gustare la tua cheesecake senza un topping particolare sopra: esistono comunque tante versioni in base ai tuoi gusti.

Limone, cioccolato, lamponi, frutti di bosco, caramello o anche frutta fresca!

Basta scegliere il topping che più ti pace ed il gioco è fatto: l’importante è divertirsi mentre la si prepara e riscoprire la bellezza del fare le cose con le proprie mani.

In questo modo potrò dire anche di aver ridotto il mio impatto tra il trasporto, la produzione, gli imballaggi.

Ovviamente è un piccolo seme, quasi impercettibile. Ma ciò che dobbiamo cambiare è il modo di pensare. È dirci che possiamo farlo.

Ora prova anche tu e commenta con la tua cheesecake: dicci cosa sei riuscito a fare in casa!

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A presto.

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