Di certezze nella vita ne ho poche, ma una di queste è che so esattamente che musica mi piace: il rock. E che mal sopporto i gesti di vandalismo.
La mattina a volte mi sintonizzo su Virgin Radio e ascolto “Rock and talk”, specialmente quando a parlare è il cavaliere nero Antonello Piroso.
L’altro giorno – grazie a lui – sono venuto a conoscenza di quanto accaduto nella città di Torino.
Mercoledì 19 ottobre, nel quartiere Crocetta, i proprietari di una ventina d’auto di grossa cilindrata (Alfa Romeo, Porsche, Jeep, Land Rover, Bmw e Audi) si sono svegliati al mattino ritrovando le gomme a terra, sgonfie.
Oltre il danno, la beffa: un bigliettino lasciato sui parabrezza recitava “Il problema è la tua macchina non tu”.
L’atto è stato rivendicato dal “Collettivo dellǝ SUVversivǝ”, che ha voluto mettere in atto un vero e proprio raid ecologista.
Un gesto di vandalismo che sicuramente avrà avvicinato i possessori di SUV alla loro causa…
Purtroppo non è un caso isolato, di atti di vandalismo nel nome dell’ambientalismo ne stiamo sentendo tanti nell’ultimo periodo.
A Roma, pochi giorni fa, 12 attivisti di “Ultima Generazione” si sono seduti in mezzo al Grande Raccordo Anulare per protestare contro l’inquinamento, causando un ingorgo stradale con conseguente immissione in atmosfera di maggiore CO2 e particelle inquinanti.
È evidente che così si crea solo astio nei confronti dell’ambientalismo e si ottiene l’effetto paradosso rispetto a quanto desiderato.
Non basta?
Il 14 ottobre a Londra, due “ecologiste” di Just Stop Oil hanno imbrattato il quadro “I girasoli” di Van Gogh con della zuppa di pomodoro in scatola, prima di incollarsi le mani al muro con della colla.
Per fortuna, è improbabile che i famosi Girasoli saranno danneggiati dal gesto, poiché il dipinto è protetto da un pannello di vetro.
In 5 giorni, nel mondo, si è cercato di portare all’attenzione dei media e dei governi il tema ambientale, sbagliando.
Sì, questa volta prendo una posizione CONTRO certe azioni. CONDANNANDOLE.
Sto spendendo parte della mia vita per intraprendere una rivoluzione silenziosa, fatta di gesti quotidiani, di apertura mentale, di inversioni di rotta ponderate.
Rovinare un quadro (o tentare di..), non porterà a nulla.
Non porterà a nulla sgonfiare le ruote delle auto o aumentare il traffico.
Proporre al governo di abbattere le tariffe dei mezzi di trasporto pubblico, servirà a qualcosa. Azioni concrete, per il bene comune.
Nonostante il caro carburante, è ancora più conveniente – se si viaggia in più di 2 persone oggi – fare Ancona-Bologna in auto rispetto che in treno.
Ne abbiamo parlato nello scorso articolo di blog: lo hai letto? Lo trovi qui.
Stiamo parlando di circa €88 in treno (prezzi di riferimento Regionale Veloce ottobre 2022) contro €76,42 dell’auto (pedaggio compreso), senza tenere conto del biglietto dell’autobus se si vuol girare a destinazione raggiunta.
In Germania, dal primo giugno fino a fine agosto si poteva viaggiare ovunque con soli 9€ al mese (treni regionali, tram, autobus) e questo ha comportato una riduzione delle emissioni di 1,8 milioni di CO2.
Ha anche fatto riscoprire a molti le attività all’aria aperta e i borghi vicino casa.
La strada intrapresa dalla Germania è senza dubbio quella giusta. Ma per fare ciò serve la volontà politica.
Anche qui “vox populi vox dei” e se grido da solo nessuno mi ascolterà, ma se fossimo in tanti qualcuno dovrà farlo.
È nostro compito operare giornalmente, non con atti di vandalismo, ma con azioni concrete: per il bene comune.
Anche se sembra qualcosa di lontano da noi o che difficilmente possiamo realizzare, dobbiamo batterci tutti insieme.
Il cambiamento è nelle nostre mani, rendiamolo reale.
Usiamole come dei sapienti artigiani per modellare un futuro più a misura di Madre Terra.
Stay connected!
A presto.
Francesco