5110.
Non sto scrivendo numeri così, casualmente.
Ai più non dirà nulla questa serie di cifre; ma se ad essi unisco il nome di un brand – per l’esattezza NOKIA – e ti dicessi che si parla di cellulari: le cose potrebbero cambiare.
Non è vero?
Nokia 5110
Era il 1998 (mia madre me lo avrebbe acquistato l’anno successivo) e gli adolescenti scoprivano il NOKIA 5110: primo tra i cellulari ad avere suonerie personalizzabili, giochi (tra cui il leggendario Snake) e con la cover anteriore intercambiabile!
Ad esso farà seguito il Nokia 3310, vero e proprio boom, precursore di meme sulla sua indistruttibilità e fattezza.
A differenza del suo predecessore, di questo potevamo rimuovere sia la parte frontale che quella posteriore, dando il via al business delle cover per cellulari.
Bancarelle in tutto il mondo piene di migliaia di cover per i cellulari Nokia 3310. In alcuni paesi se ne vedono ancora!
Un fenomeno globale ed immenso.
Tutti avevano quel cellulare e tutti avevano almeno 2 cover da inter cambiare a seconda del momento, della situazione o del sentment.
Lui è stato il primo di un fenomeno che ci riguarda tutti, poiché ogni smartphone oggi ha una custodia o copertura per proteggerlo e magari allungargli la vita.
Ma torniamo indietro: che fine hanno fatto le cover dei cellulari 3310 invendute?
Oggi esse sono diventate rifiuto, tra l’altro di plastica, quando la cultura del riciclo non era ancora entrata nelle nostre vite e la sostenibilità non era ancora sulla bocca di tutti.
Lo stesso destino è riservato anche oggi a tutte quelle cover o quegli accessori che si inseriscono in uno specifico modello di cellulare. Molto spesso in silicone o plastica.
E quindi… La scelta migliore è forse tornare ad utilizzare piccioni viaggiatori al posto dei cellulari?
Ovviamente scherzo!
Anche perché (piccola nota per i più curiosi) il piccione non invia messaggi, ma solo risposte.
Questo perché lui, semplicemente, ritorna a casa.
Il che significa che deve essere obbligatoriamente portato a mano dalla persona a cui poniamo la domanda, per ricevere risposta.
Curioso eh, lo sapevi già?
Torniamo ai nostri amati cellulari però…
Una scelta maggiormente consapevole quando si scelgono nuovi cellulari (o smartphone per essere in linea col periodo) è doverosa.
Un cambio compulsivo, dettato dall’uscita di un nuovo modello, è altamente deleterio per l’ambiente. Specialmente quando la sostituzione del dispositivo non è necessaria!
Così come deleterio è il suo incorretto smaltimento.
Prima di essere buttato, andrebbe portato in assistenza e verificato se non sia possibile ricondizionarlo.
Un’altra possibilità – un po’ più sostenibile – è proprio quella di scegliere un cellulare usato.
Molti rappresentanti li cambiano spesso per lavoro perché regalati dalle case madri e a volte quei telefoni hanno ancora ottime prestazioni.
Spesso hanno anche pochi mesi di vita (il mio ad esempio ha subìto esattamente questa sorte).
Tra le tante storie che ogni giorno ci scorrono davanti sugli schermi dei nostri telefoni però, qualche tempo fa girava sui social la foto di Sadio Manè, giocatore del Liverpool, con lo schermo del telefono rotto.
Alcuni potrebbero pensare che si fosse rotto quella giornata, invece per Sadio c’è una motivazione economica dietro questa scelta impopolare.
Ovviamente con il suo ingaggio può permetterselo l’acquisto di un nuovo telefono, ma a precisa domanda da parte di un giornalista la sua risposta mi è particolarmente piaciuta!
“Perché dovrei cambiare il telefono? Se volessi potrei comprare 10 Ferrari, 20 Rolex o due aerei privati, ma per fare cosa? Sono sopravvissuto alle guerre, alle carestie, alla fame nera, ho giocato a calcio a piedi nudi, non ho studiato, ma oggi grazie a quello che guadagno dal calcio posso aiutare la mia gente.”
“Non è necessario sfoggiare un bel cellulare di nuova generazione, un rolex d’oro, un auto di lusso, ville di lusso e viaggi in jet privati.
Preferisco che la mia gente riceva un po’ di ciò che la vita mi ha dato.”
Siamo certi che mettere in moto il circuito del “DONO” abbia effetti benefici in ogni direzione, anche se la motivazione con cui nasce era ben altra.
La consapevolezza nelle scelte di Sadio Manè, ci dovrebbe far riflettere.
Voglio infine lasciarti un compito come genitore, o come zio o cugino: costruisci un telefono per i piccoli della tua famiglia.
Non comprarli finti ed in plastica nelle bancarelle.
Non c’è bisogno che suoni o parli e simuli in ogni sua funzione lo smartphone che ognuno di noi custodisce gelosamente.
Ai bambini interessa imitare (attenzione che potrebbe uscire fuori un’imitazione che non ci piace o che ci fa paura di noi stessi).
I più bravi potrebbero cimentarsi a farlo in legno, altri in cartone (che con tutti i pacchi che riceviamo potrebbe essere un buon esercizio di reciclo), con il pongo o il DAS.
Puoi costruire uno smartphone, un vecchio cellulare a conchiglia o uno dei primi modelli del ‘900 a parete… Insomma chi più ne ha più ne metta, di fantasia!
Questo è quello che hanno i miei figli, è realizzato in cartone e ad onor del vero non l’ho fatto neanche io, ma è stato un regalo durante il lockdown della nostra vicina (grazie Sara!).
Ora però rimbocchiamoci le mani: posta le foto del tuo lavoro su Facebook o Instagram e taggaci nelle stories (ci trovi come @boscocheulula in entrambi i social).
Così potrai dire anche tu di essere artigiano per l’ambiente.
Grazie per aver letto fin qui, se hai apprezzato il contenuto e vuoi rimanere informato sulle nostre iniziative ed attività: iscriviti alla newsletter!
Stay connected!
A presto.
Francesco