Il venerdì nero, o Black Friday, è l’evento più consumistico dell’anno.
Quanto di più distante ci sia dalla logica ambientalista e i suoi princìpi.
In questo articolo vogliamo parlare di come sia possibile trasformare da nero al verde questo evento: ci riusciremo? Scoprilo in pochi minuti di lettura.
Venerdì Nero, questa è la traduzione del più importante evento consumistico dell’anno.
O per dirla in inglese: BLACK FRIDAY!
Diciamolo però: di solito il termine “nero” viene associato ad eventi non troppo piacevoli.
Il giovedì nero della caduta di Wall Street, la peste nera che ha terrorizzato il Medioevo in Europa o ancora i secoli oscuri venuti dopo l’epoca classica secondo il Petrarca.
Anche in questo caso il venerdì è nero.
Per chi ancora non lo sapesse, il Black Friday, è il giorno successivo al ringraziamento statunitense che da l’inizio ai saldi natalizi e quindi al periodo di acquisti compulsivi in previsione dei regali.
Vi anticipo già che presto ci sarà un articolo con i consigli per gli acquisti di Natale, stay tuned!
Quest’anno il venerdì nero capita Venerdì 25 novembre.
L’origine del nome, seppur incerta, sembri venga attribuita al traffico venutosi a creare nella città di Philadelphia proprio in concomitanza di quel giorno specifico.
Perché dunque “dal nero al verde”?
Difficile immaginare uno scenario peggiore per l’ambiente: acquisti compulsivi a basso costo, spesso corrispondenti a bassa qualità, di articoli spesso superflui e non necessari alla nostra quotidianità, che in meno di 12 mesi finiranno in discarica.
L’aggravante dell’utilizzo indiscriminato delle automobili per recarsi nei centri commerciali o nelle zone industriali, causando traffico, ingorghi e di conseguenza innalzamento della CO2, delle polveri sottili e delle malattie respiratorie ad esse associate.
Oggi si aggiungono una serie di eventi (3×2, fuori tutto, sconti fino al 50%, e chi più ne ha più ne metta) che durano tutto il mese di novembre, trasformandolo nel mese nero non solo per i portafogli, ma soprattutto per l’ambiente.
L’acquisto compulsivo, sia esso perpetrato nel mese di novembre o meno, è sempre un male per l’ambiente.
Una scelta più ponderata nei nostri acquisti causerà un beneficio maggiore all’ambiente, alle nostre tasche, alla serenità personale e non da ultimo alla nostra casa.
Sembra che la chiave di tutto possa essere comprare meno e comprare meglio.
- Comprare meno per far lavorare meno le fabbriche e quindi meno oggetti trasportati;
- Comprare meno per ritrovare il gusto del fare le cose a mano;
- Comprare meno per liberare la casa da ninnoli e cianfrusaglie che raccolgono polvere;
- Comprare oggetti “analogici” per avere anche un risparmio economico.
Novembre però non è solo il mese del Black Friday: il 21 novembre è infatti anche la giornata mondiale dell’albero.
Sarebbe bello se tutti insieme trasformassimo il Black Friday nel Green Friday: i soldi che avremmo destinato agli acquisti, li dirottassimo verso la piantumazione di nuovi alberi per la creazione di nuovi boschi.
Poiché è con la loro creazione che forse potremmo salvare noi e le altre specie viventi di questo pianeta.
Quindi oggi più che mai dobbiamo essere artigiani per l’ambiente.
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A presto.
Francesco